Lavoro, vita privata e il nuovo libro ‘Il latino lingua immortale’. Vittorio Feltri si racconta a 360° e non smentisce la sua verve.
In occasione del suo ultimo lavoro edito da Mondadori ‘Il latino lingua immortale’, Vittorio Feltri ha rilasciato una lunga e interessante intervista al Corriere della Sera. Il noto giornalista ha avuto modo di soffermarsi su dettagli inediti della sua vita privata ma allo stesso tempo non ha fatto mancare qualche passaggio piuttosto acceso sul suo lavoro e sulle critiche, spesso insulti, che riceve.
Feltri: l’infanzia e la famiglia
Tra i primi passaggi dell’intervista al Corriere della Sera, Feltri ha subito ironizzato sull’Ipad, compagno di lavoro nella scrittura del libro ‘Il latino lingua immortale’. In questo senso il giornalista ha detto: “È lo strumento che mi spedirà all’inferno, viste tutte le bestemmie che mi ha fatto lanciare”.
E a proposito di inferno e religione ma anche di momenti complicati vissuti nella sua vita, il giornalista ha raccontato: “Quando a 14 anni, dopo la terza media, ho dovuto cominciare a lavorare. Ero rimasto orfano a 6, mia madre doveva mantenere tre figli e il suo lavoro non bastava”. In questo senso a risultare una persona fondamentale per lui è stata “Monsignor Angelo Meli è stato determinante. Era professore di Eloquenza al seminario di Bergamo. Ogni pomeriggio andavo da lui, mi parlava in bergamasco o in latino, mi ha insegnato tutto”, ha detto Feltri.
Il lavoro: “Ecco quando smetterò”
Al netto di diversi altri passaggi che riguardano il rapporto con sua moglie, il latino e la politica, Feltri ha poi avuto modo di passare ad alcune frasi sul suo lavoro, comprese le critiche che spesso riceve: “Molti mi considerano un vecchio rimbambito? Di me possono dire quello che vogliono, resto indifferente. Gli insulti arrivano dai comunisti e affini. Ma per strada tutti mi fermano e vogliono una foto con me”, ha detto il giornalista.
E ancora: “Fino a quando lavorerò? Smetterò quando mi accorgerò che non capisco più niente. Quel giorno si sta avvicinando. E comunque se guadagnaste ciò che guadagno io, non vorreste smettere”, ha concluso Feltri.